Secondo la normativa vigente, un’acqua perché possa essere definita MINERALE, è necessario che sia documentata in modo scientifico e le sue proprietà siano comprovate.
Questo può essere fatto attraverso studi geologici ed idrogeologici, organolettici, fisici, fisico-chimici e chimici, nonché microbiologici.
Le analisi chimico – fisiche devono essere ripetute stagionalmente e riguardano obbligatoriamente numerosi parametri quali ad esempio la temperatura, il PH ed il residuo fisso a 180°.
Le analisi chimiche devono invece assicurare l’assenza o il rispetto dei limiti massimi di accettabilità di sostanze contaminanti quali:
- Cianuri
- Fenoli
- Olii minerali
- Idrocarburi
ed altre sostanze indesiderabili quali:
- L’Arsenico
- Manganese
- Mercurio
- Piombo
- Rame
Sempre con cadenza stagionale, devono essere effettuate analisi microbiologiche volte a verificare l’assenza di contaminazioni batteriologiche, di parassiti e di microrganismi patogeni, coliformi, streptococchi etc.